Nel tempo della memoria breve e nell’alluvione delle notizie flash, ci siamo fermati, il giorno 6 Dicembre 2022, – memoria liturgica di San Nicola di Mira – per un ricordo speciale dedicato a P. Nicola Ariano.
La location non poteva che essere la parrocchia di San Michele Arcangelo di Rovigliano, da tutti conosciuta come Cattori, in Torre Annunziata. L’associazione Ex-Allievi della Piccola Opera di P. Arturo in comunione d’intenti e di cuore hanno realizzato una serata di ricordi e di esperienze vissute insieme a P. Nicola, scomparso 4 anni or sono.
È intervenuto mons. Raffaele Russo, decano dell’ottava forania della diocesi di Nola, delegato del vescovo Marino, che ha illustrato la figura pioneristica di P. Nicola in Torre Annunziata come in altre parti del mondo dove si è recato. L’omelia è stata pronunciata da P. Mario Foglia, Missionario della Divina Redenzione, uno dei primi educatori collaboratori che ha espresso i sentimenti di fraternità e di coraggio apostolico che erano presenti in questo araldo del vangelo.
Dopo la concelebrazione di diversi missionari presenti ma anche di coloro che sono stati parroci dopo P. Nicola si sono avvicendati alcuni ex- allievi che hanno ricordato l’impegno profuso di P. Nicola per le famiglie di Cattori, quando centinaia di famiglie furono sgomberate per dar luogo alla Deriver, fabbrica metalmeccanica. Chiese al direttore della fabbrica di assumere al lavoro 100 operai che avevano perso la casa. E questo miracolo avvenne.
L’altra faccia della medaglia è stato il suo impegno di educatore. Si educatore del Villaggio del Fanciullo, Maria SS. Della Neve. Un impegno forte su tanti fronti sociali, senza mai dimenticare l’aspetto dell’intima unione con Cristo nella preghiera. Un salto di qualità, avviene quando P. Nicola, affascinato dal carisma di P. Arturo nella Redenzione degli orfani e dei figli della guerra si reca, inviato, in missione in Colombia, dove c’era la piaga dei gamines. In Bogotà come a Medellin, darà il meglio di sé, nel senso che il primo compito di un missionario è accogliere, riconoscere che è immagine di Dio, dare e condividere un tetto e una scuola per rendere autonomi, anche nel lavoro, centinaia di giovani. Sostenere per rendere autonomi nella vita. Far crescere i ragazzi o i gamines ha significato riconoscere una altissima dignità e una carica valoriale intrinseca ad ogni persona. La Divina Redenzione si invera lì dove si lavora per l’uomo e per Dio!
Il reverendo P. Generale dei Missionari della Divina Redenzione P. Heliberto Morales Rìos come P. Vito Terrin, già superiore generale, hanno ricordato che grazie a
P. Nicola che ha raccolto, negli anni ’70, l’invito di P. Arturo D’Onofrio, a investire la vita su un atto di fede e di genuino samaritano servizio alle nuove generazioni.
Il ricordo ha spinto tutti noi, partecipanti a vario titolo, a guardare al futuro, meglio a costruire il futuro dalla gratitudine che dobbiamo a chi è stato formatore ed educatore. Gratitudine, impegno sociale e culturale sono l’eredità che ci lascia. Se c’è un desiderio è che si possa lasciare una traccia nell’intitolazione di una strada a P. Nicola Ariano, in Torre Annunziata, come è successo nel suo paese natìo, Marzano di Nola (AV). Un altro sentiero si apre per tutti noi.
06/01/2022 parrocchia di San Michele Arcangelo di Rovigliano in Torre Annunziata (NA)